Filiberto Minozzi compì gli studi a Milano all'Accademia di Brera, e subito si dedicò al paesaggio. Appena tredicenne, conseguì una prima medaglia all'esposizione dei saggi dell'Accademia. Ha viaggiato molto, in Europa e in Africa; nell'India, nella Malesia, in Cina, in Birmania, al Giappone, nei più diversi climi e sotto i più diversi cieli. Tratta con maestria soggetti di mare, che sa rappresentare con finissimi tocchi di pennello, come ad esempio nella grande tela "Eterna sorgente", che fu premiata con medaglia d'oro alla Prima Esposizione d'Arte in Cremona, ed attualmente é collocata nella raccolta dell'ing. comm. Pizzigoni a Milano. Seguiva un tecnica divisionista con spiccata personalità.
Filiberto Minozzi debuttò alla Triennale di Brera nel 1900. Poi ha partecipato a parecchie mostre nazionali ed a molte Esposizioni Internazionali; fra l'altro a Parigi, Londra, Leningrado, Amburgo, Hannover, e si è presentato al pubblico di tutto il mondo con mostre personali, fra le quali una ad Oslo, nel 1929, in cui ha figurato con 126 opere. I suoi quadri sono conservati in gallerie pubbliche e private, italiane e straniere. A Milano nella raccolta del comm Angeloni trovasi una "Marina", ed in quella della signora Pastori Schieroni, "Raggi di sole"; nella Galleria d'Arte Moderna di Milano sono collocati "Melanconia crepuscolare" e "Capo Nord" nonché quattro "Bozzetti di paese"; "Marina, chiaro di luna" è nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; altre opere sono presso la famiglia dell'artista, il quale fu anche abile restauratore di dipinti. Nel 1932 in una esposizione collettiva a Milano, presentò alcuni quadri d'ambiente giapponese con vivaci contrasti di luci che davano una calma sensazione di mistero.
Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A.M. Comanducci.